mercoledì 21 marzo 2012

Riforma di sinistra?!?!?


Per ora non intervengo diffusamente su quella che giudico la peggiore riforma del lavoro degli ultimi decenni, peggiore del pacchetto Treu e della Legge Biagi, che hanno introdotto e diffuso la precarietà (che loro chiamavano flessibilità in entrata!) in Italia.
Quello che mi colpisce è come si vendano notizie palesemente false.
Il buon Jacopo Tondelli, su Linkiesta, riesce ad affermare che Monti e la Fornero avrebbero fatto una riforma con elementi di sinistra, motivo per cui gli invidiosi Camusso e Bersani si sarebbero infuriati (il secondo, se l'ha fatto, non l'ha lasciato trasparire...):
Ma a fare una certa impressione, oggi, è che mentre si vedono i tanti segni di fastidio e protesta lungo l’asse Pd-Cgil (impersonificato dal dirigente del Pd Stefano Fassina), non ci siano invece neanche timidi segnali di soddisfazione per alcune misure di stampo chiaramente “social-democratico”. Parliamo delle norme che riducono a 36 mesi il tempo massimo di precariato, disincentivando anche economicamente le aziende dal farne abuso. O di quelle – fondamentali per milioni di lavoratori soprattutto under 40 – che sanzionano con l’assunzione obbligatoria l’utilizzo di “finte partite iva”, che lavorano in realtà in modo continuativo e sostanzialmente subordinato per un solo committente. O, ancora, per le norme che rendono più facilmente sanzionabili le dimissioni in bianco. O per quelle che introducono - a proposito di parità tra i sessi, e di modelli nordeuropei - il congedo obbligatorio di paternità.
Mi pare francamente assurdo vestirsi così da fan di Monti, senza capire come queste sbandierate norme anti-precarietà siano del tutto inefficaci.
La questione è semplice: in ogni caso, sia nel caso di licenziamenti ingusti, discriminatori o disciplinari, sia nel caso di collaborazioni subordinate travestite da indipendenti (finte partite IVA, contratti a progetto), bisognerà DIMOSTRARE in tribunale la colpa del datore di lavoro.
Non si può ignorare, in questo contesto, la disparità di risorse fra datori di lavoro e lavoratori e lavoratrici. Chiunque conosca l'ABC dei Simpson, può pensare agli scontri in tribunale fra il povero avvocatuccio Lionel Hatz e i 15 avvocati squali del signor Burns e delle altre compagnie, di cui si ha un esempio nel video sotto (purtroppo in spagnolo, ma comprensibile).

Inoltre, non essendoci più reintegro nel caso di licenziamento individuale per motivi economici, quanto ci metterebbe il datore di lavoro a licenziare un precario che fosse stato trasformato in dipendente attraverso una causa in tribunale?
Complimenti, veramente una riforma di sinistra...

PS: la Fornero per le pensioni piangeva, adesso ride. Cosa ne deducete?

3 commenti:

  1. Comunque, al di là delle considerazioni di Tondelli che mi sembrano idiote, la riforma potrà essere cambiata in parlamento.

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  2. Questo ho scritto a commento del post de linkiesta.

    Temo che le misure che intendono introdurre contro l’abuso del precariato da parte delle aziende o contro le "finte partite Iva" non avranno efficacia, mentre l'abrogazione dell'art. 18 sarà effettiva immediatamente.
    Erano partiti sostenendo di voler introdurre ammortizzatori sociali universalistici e invece stanno solo innalzando il cuneo fiscale per alcune tipologie contrattuali, riducendo gli ammortizzatori disponibili oggi e lasciando i cocopro nelle medesime condizioni di partenza.
    Può darsi che la sua fiducia nell'efficacia di tali norme "di sinistra" sia ben riposta e che io abbia torto. Ma quando tra qualche anno si dispiegheranno gli effetti di questa riforma e si capirà che, invece, ad avere torto era lei. Lei se la caverà (nel migliore dei casi, diciamo che se sarà in grado di ammetterlo onestamente) riconoscendo il suo errore, mentre i licenziati avranno perso il loro lavoro ed i precari saranno sempre precari, le banche saranno state salvate e il prezzo della crisi l'avrà pagato il mondo del lavoro.
    Essere intellettuali implica una responsabilità che passa per l'uso razionale degli strumenti cognitivi a sua disposizione, per una necessaria distanza critica dal potere e per il rispetto del pubblico cui intende rivolgersi.
    Infine, me lo lasci dire, utilizzare la retorica della rappresentanza degli interessi dei precari come ragione a sostegno di una precarizzazione generale del mondo del lavoro (e non come ragione a sostegno di misure a maggior tutela del lavoro precario) è un'operazione truffaldina e ingannevole.

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  3. @Pietro come per la riforma delle pensioni?

    @Anonimo evidentemente abbiamo la stessa opinione, anche se non mi sono spinto così in là con le considerazioni come te: l'ultimo periodo è eccezionale!

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