giovedì 1 dicembre 2011

Una proposta per le pensioni


Che si debba mettere mano alle pensioni, in una qualche maniera, mi pare un dato di fatto, nell'attuale contesto. Ma, come cercavo di dire qualche post fa, non è vero che la strada è obbligata. Il governo ce lo sta dimostrando.


Infatti, prima si parlava di spostamento dell'età di pensionamento a 67 anni sia per uomini che per donne, ora si parla di aumento del tetto per la pensione di anzianità (lavorativa), andando oltre gli attuali 40 anni di contributi, nonché dell'eliminazione della rivalutazione delle pensioni in base all'inflazione.
Il problema, è che una proposta è peggio dell'altra. Ecco quello che vi propongo.
Possiamo oggettivamente accettare un aumento dell'età pensionabile per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia. Quello che non possiamo accettare è andare oltre i 40 anni. Se uno a lavorato così tanto, merita riposo. Non scordiamo che, se è vero che l'aspettativa di vita continua a migliorare (e menomale), comunque da un punto di vista fisico l'età si fa sentire ugualmente, soprattutto se si è lavorato per 40 anni.
Comunque, i 67 anni per la pensione di vecchiaia è un sacrificio che si potrebbe accettare, visto che si tratta di un'estensione di soli due anni.
Ma in cambio credo che bisogni chiedere:
- la reintroduzione del divieto di cumulo di pensione ed altri redditi da lavoro;
- l'introduzione di un tetto di pensione quantificabile in 15.000 euro lorde mensili
- l'innalzamento della pensione minima a 1.100 euro
- l'intensificazione (con misure concrete) della lotta al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro.
Mi pare che siano richieste ragionevolissime.
Il primo, il divieto di cumulo, esisteva fino ad una decina di anni fa.
Sul secondo punto si potrebbe dissentire che la gente ha versato i contributi, ma: primo, tali pensioni vengono erogate principalmente sulla base del sistema retributivo, quindi non è vero che quelli sono soldi che si è versato; secondo, si stanno chiedendo sacrifici a tutti, non credo che un tale tetto crei problemi di sopravvivenza a qualcuno.
Per il terzo punto, concorderete con me che con meno non si possa vivere, anzi è già una soglia abbastanza bassa.
Sul quarto, credo che sarete tutti d'accordo.
Infine, credo che non si debba bloccare la rivalutazione legata all'inflazione. vedere cosa è successo al potere di acquisto dei salari da quando questa misura è stata implementata per la maggior parte dei lavoratori.

1 commento:

  1. Concordo su tutto. Ma soprattutto sulla necessità di reintrodurre il divieto di cumulo pensioni e redditi da lavoro. Ci sono giovani senza lavoro e lasciamo il lavoro ai pensionati.
    Il paese sta morendo, soffocato dai vecchi e dal Fisco, questa è la realtà. Vecchi che fanno leggi vecchie e non eque, tutte orientate a favorire una o l'altra casta. In questo momento chi produce lavoro viene "strozzato" dal Fisco.
    Ci sarebbe anche da aggiungere che lo Stato, la società, in un modo o nell'altro, convogliano un mucchio di risorse verso Chiesa e soprattutto Terzo Settore. Lasciamo perdere la Chiesa che comunque una funzione sociale forte c'è l'ha sempre avuta, ma tutti questi Enti per così dire Non Profit che continuano a proliferare vuol dire che dispongono di innumerevoli, forse troppi benefici. Chi controlla la loro attività ????? Perchè lo Stato non è più presente in prima persona nel sociale, ma si appoggia a tutti questi ENTI ? PER CARITà CE NE SARANNO ANCHE DI MOLTO MERITEVOLI, ma questo non è un mondo di missionari !!!!!!!!!!!!!

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