domenica 20 novembre 2011

No blood no revolution


Vi ripeto, come già detto qui, che non esistono rivoluzioni senza spargimenti di sangue.


Questo perché comunque, se esiste un ordine, qualcuno ne ha vantaggio e non se lo farà scippare senza opporre resistenza. E di solito, coloro che traggono vantaggio dall'ordinamento sociale esistente, detengono anche le armi, quelle vere che ammazzano.
Dunque, chi si dice rivoluzionario e pacifista allo stesso tempo, come gli indignati, dovrebbe porsi più di qualche domanda.

2 commenti:

  1. non sono d'accordo. Io la declino diversamente.

    Credo che non ci siano rivoluzioni senza FISICITÀ.

    La violenza della fisicità è solo un alibi per le macchine del fango reazionarie.

    Credo, infatti, che l'unica vera rivoluzione non coadiuvata da grossi interessi paralleli sia stata quella di Mahatma Gandhi.


    I nerdetti lamentosi da divano sono la base della rovina perchè, al pari dei mass media, contribuiscono al livellamento verso il basso di chi opera attivamente. Essi rilasciano perequativamente una critica di egual portata per ognuno che non rientri appieno nei propri canoni mentali.

    Cade ogni scala di valori ed ogni uomo simbolo, una macchia diventa un oltraggio senza redenzione.

    E senza simboli non si fanno rivoluzioni

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  2. Ciao! Innanzitutto apprezzo il fatto che tu continui a seguirmi e a controbattere anche se non siamo mai d'accordo!
    Comunque, non mi è chiaro cosa intendi per fisicità. Intendi forse una dimostrazione di potenza non esercitata, ma esercitabile? Cioè, masse di persone che non adoperano la violenza, ma potrebbero?
    Sulla seconda parte, invece, siamo d'accordo, sia sui nerdetti lamentosi (che non avrei definito così) che sui simboli...

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