L'economia è una cosa troppo seria per lasciarla fare agli economisti.
(Pier Peter, alias Antonio Albanese)
giovedì 10 novembre 2011
Gattopardiani
A questo punto, sembra che Berlusconi rassegnerà veramente le dimissioni nel weekend, o comunque appena la legge di stabilità, con relativo maxiemendamento, sarà approvata.
Molta parte dell'arco parlamentare e dei media plaude al quasi sicuro Governo Monti, capace di dare stabilità all'Italia sul piano finanziario in modo da scongiurare il default tecnico.
Per arrivare a questo, Monti dovrà applicare alla lettera le direttive di BCE e FMI in materia di riforme strutturali e tagli per sistemare i conti pubblici.
Purtroppo, le misure di cui si parla avranno ricadute pesanti sia dal punto di vista sociale che sullo sviluppo del Paese nel breve e medio periodo, risucchiandoci nella spirale della recessione, come sta accadendo già in Grecia.
Se poi guardiamo ai possibili ministri del nuovo Governo, c'è poco da stare allegri.
Da un possibile Ichino al welfare (autore di una proposta di legge per abbattere l'art.18), a Bini Smaghi (un altro banchiere) all'Economia, al ritorno di Pisanu agli Interni (come nel Berlusconi II e III) alla conferma di alcuni ministri Berlusconiani (Fitto, Frattini, Meloni) e soprattutto al deus ex machina Letta confermato come Vice Presidente insieme ad Amato.
Cosa c'è di tanto diverso dal Governo Berlusconi?
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Con Letta come vice presidente... non cambia nulla!
RispondiEliminaeh ma il problema, secondo me, è che anche senza cambia poco, dato che stiamo praticamente alienando la nostra libertà decisionale agli organismi europei e internazionali della finanza (leggi BCE e FMI, con l'accordo della Commissione Europea)
RispondiEliminaConcordo, ma poniamo che i rapporti di forza con l'establishment a cui tu ti riferisci siano dati, e ipotizziamo che siano da considerarsi immutabili a breve periodo, il che, a meno di moti di risorgimentale memoria, è una assunzione ragionevole.
RispondiEliminaSe anche il governo resta immutato o fotocopiato dal precedente, anche il potere contrattuale che un forte debitore come l'Italia ha, viene gestito alla solita maniera... per lo meno non in direzione "strettamente Socialista" ;D