martedì 18 ottobre 2011

Maronity report



Oggi, il simpatico Ministro degli Interni Maroni ha relazionato alla Camera sui fatti di sabato. 
Non so se vi rendete conto quanto sia grave quanto da lui proposto affinché non accadano nuovi disordini.

Trattenere la gente preventivamente è un odiosa lesione della libertà individuale garantita dalla Costituzione:

Art. 16.
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.
Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
 Ora è più chiara la ragione per cui i nostri amici politici e giornalisti hanno sostenuto sin dall'inizio che la politica non c'entra niente, e che quelli (3.000 dice oggi Maroni, avrà imparato a contare) erano solo dei delinquenti.


D'altronde il ministro degli Interni è maestro nel limitare incostituzionalmente la libertà altrui, visto che l'ha già fatto nel caso dei tifosi di calcio (tessera del tifoso e Daspo).


Non contento, Maroni ha attaccato anche altre articoli della Costituzione, proponendo l'obbligo di fideiussione bancaria per chi manifesta. 
Infatti, sempre nel Titolo I, troviamo:

Art. 17.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. 
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. 

Se a chiedere la piazza fosse un opulento partito del parlamento, non ci sarebbero problemi. 
Ma mettiamo che a voler legittimamente manifestare fosse un gruppo di disoccupati. Beh, non potrebbero. Quale banca concederebbe loro una fideiussione? 
Inoltre, perché se qualcuno fa danni in una manifestazione pubblica su suolo pubblico, ne dovrebbero rispondere i poveri organizzatori?
Tutto questo in un'ottica di punizione di una colpa presunta prima ancora di aver commesso il fatto degna di Minority Report.
Quale democrazia che attuasse queste norme rimarrebbe tale? 
Nessuna, figuriamoci la nostra, già debole di suo.

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