L'economia è una cosa troppo seria per lasciarla fare agli economisti.
(Pier Peter, alias Antonio Albanese)
lunedì 31 ottobre 2011
Confusione
Matteo Renzi, nello scorso weekend, ha tenuto un evento, tutto incentrato su sé stesso.
Non che mi interessino granché i problemi interni del PD, ma se quest'uomo diventasse importante in qualche modo sarebbe un vero problema.
Scorrendo le 100 tesi che i lepoldini portano avanti, è facile capire come la maggior parte di esse siano moderne sì, ma proprie di una destra moderna.
Si va dalla competizione nel pubblico, alla privatizzazione (dicono liberalizzazione loro) di tutto il privatizzabile, compresa la fornitura dell'acqua che il referendum di 4 mesi fa stabiliva come pubblica. Dal prestito per gli universitari da parte delle banche alla distruzione dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Insomma, non si salva praticamente niente.
Non si capisce perché il buon Renzi voglia far passare queste idee nella (pseudo)sinistra.
La cosa grave, in realtà, è che almeno una metà di tali tesi sono già state ripetute in passato da molti esponenti dello stesso partito come buone e innovative.
Servirebbero degli intellettuali visionari, capaci di inventarsi veramente qualcosa di nuovo e non la solita solfa liberista degli anni 70. Invece molti si accontentano di Ichino, osannato perché ha riciclato quelle vecchie idee liberiste americane, fornendo a Berlusconi un testo da approvare per facilitare i licenziamenti.
Se questa è una sinistra...
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