sabato 15 ottobre 2011

Che cazzo volete saperne voi?



Oggi avrà luogo la più grande giornata di manifestazioni su scala mondiale che abbia mai avuto modo di vedere, e forse che sia mai esistita.
Si va in piazza, in tutto il mondo, per richiedere un cambiamento globale, in netta opposizione con le misure economiche e politiche varate dagli Stati in relazione alla crisi economica. 
Non è poco, miei cari. E' tantissimo.
E quindi, sono preda, insieme a tanti compagne e compagni (si può dire ancora, o mi devo scusare?), di un'eccitazione e di un'altra serie di sentimenti che sono veramente difficili da descrivere. 

Anzi, credo sia proprio ineffabili (cfr. Dante Alighieri).
Per questo, in questi momenti, il pensiero va a tutti voi, cosiddetti moderati o semplicemente disinteressati, che rimanete volontariamente a casa. 
A chi di voi sostiene che chi manifesta è gente cui non va di fare niente. E comunque, le manifestazioni non servono a niente.
A chi di voi pensa che l'importante sia mettere una croce su una scheda ogni 5 anni o giù di lì, e si sente democratico, perché poi può anche andare in giro a dire che c'è una Casta che è colpevole di tutti i mali del mondo.
A chi di voi crede sempre al secondo fine di qualcuno, maliziosamente, salvo credere che la propria anima sia giusta e immacolata.
A chi di voi si sente superiore perché ha un partito al 30%, mica cazzi, e non si rende conto di non contare veramente un cazzo.
A chi di voi cita acriticamente Jobs, Gandhi, Wojtyla, ma anche il Che e chiunque altro gli capiti a tiro, credendo che delle belle frasi cambieranno il mondo e lo renderanno al contempo una persona migliore.
A chi di voi si dispiace per le immagini in televisione dei bambini africani affamati, ma sostiene che "in Italia non c'è posto manco per noi, figurati per gli immigrati". E poi sogna di emigrare in America, in Germania o in Australia.
A chi di voi crede che la strada della salvezza (terrena e/o celeste) sia individuale, e che gli altri si fottano. Anche se non lo dice apertamente.
A chi di voi crede che la vita sia produrre, consumare, crepare.
Provo pietà per tutti voi. 
Non saprete mai cosa vi perdete. Non vi sentirete mai altrettanto vivi.
Oggi andate al parco, andate ad Ikea, andate ai centri commerciali, lasciateci perdere, ma domani, o stasera, non vi sentiate in grado di giudicare chi lotta, per sé stesso sì, ma favorendo spesso anche voi.
Non siamo della stessa specie, noi.
Se c'è un Dio, che abbia pietà di voi. 


PS: segnalo un bella canzone scritta per la manifestazione di oggi.

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