sabato 12 novembre 2011

Il prezzo della crescita



Di questi tempi si parla tanto di far ripartire il Paese, giustamente, in modo da mettere fine alla crisi e scongiurare gravi problemi economici. Vorrei però richiamare l'attenzione su una questione. 
Il modello di sviluppo attuale non è affatto il migliore possibile. Non porta benessere a tutti. Arricchisce molti, ma uccide altri. Senza addentrarmi, per ora, sulla questione Nord-Sud del mondo, con miliardi di persone che soffrono la fame, voglio soffermarmi più semplicemente sui problemi ambientali che il sistema industriale italiano ha generato negli ultimi 50 anni.
E' da poco uscito il nuovo rapporto S.E.N.T.I.E.R.I., che analizza le statistiche delle malattie da inquinamento nelle zone più a rischio ambientale in Italia. E' un rapporto devastante. Vi consiglio di leggerlo. Lo trovate a questo indirizzo.
Sotto trovate un video che illustra bene la differenza fra quello che è stato spacciato per progresso negli anni 60 e quello che poi tale "progresso" ha prodotto e sta ancora producendo. Il video in questione riguarda Taranto, la mia città natale, che soffre la presenza di varie fonti inquinanti, prime fra tutte le acciaierie più grandi di Europa, da 50 anni. Non conosco famiglia, in città, che non abbia conosciuto i tumori. 
Ma noi dobbiamo crescere, altrimenti i mercati si incazzano.


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